UK, arriva il nuovo governo, a Donelan il dossier sul gioco
- In Gran Bretagna si attendeva solo il nuovo governo per pubblicare il Libro Bianco sul gioco
- La premier Liz Truss ha però molti dossier aperti sul tavolo
- Alla guida del ministero competente sul gioco arriva Michelle Donelan che in passato ha chiesto misure più restrittive
- Anche il Libro Bianco scritto dal governo Johnson prevedeva diversi giri di vite
- Le associazioni di settore chiedono di poter collaborare, ma tradiscono una certa apprensione
Il settore del gioco dà il benvenuto alla nuova ministra – Michelle Donelan – che dovrà portare a termine la revisione del settore, ma lascia trasparire anche qualche preoccupazione. Donelan in precedenza si è espressa sul gambling solo in rare occasioni, ma ha sempre caldeggiato interventi più incisivi. Inoltre, non lasciano presagire nulla di buono le indiscrezioni circolate nei mesi scorsi sul Libro Bianco che aveva redatto il governo guidato da Boris Johnson.
Le dimissioni di Johnson interrompono il dibattito sul gioco
I conservatori avevano annunciato di voler rimettere mano alla regolamentazione del gioco già nel 2019, quando presentarono il programma elettorale. Il governo poi ha iniziato almeno due anni fa a lavorare al Libro Bianco, il testo doveva essere pubblicato all’inizio dell’estate, ma proprio in quel periodo Boris Johnson è stato costretto a dimettersi per lo scandalo del Partygate e per quello legato a Chris Pincher. A quel punto si è preferito lasciare la decisione al prossimo esecutivo.
La strada per il settore del gambling sembra tutta in salita. Da qualche anno a questa parte la Gran Bretagna ha adottato una serie di misure fortemente restrittive. Il taglio delle giocate delle Fobt forse è l’esempio più evidente (si è passati da 100 a 2 sterline), ma c’è anche un dibattito in corso per colpire pubblicità e sponsorizzazioni. E anche il precedente governo con il Libro Bianco sembrava volesse seguire la stessa scia.
Il Libro Bianco non promette bene
Almeno stando alle indiscrezioni che sono circolate a inizio estate. Si parlava infatti di imporre – nel caso del gioco online – un limite massimo alla giocata che oscilla tra le 2 e le 5 sterline. Ma si pensava anche a un tetto massimo a somme che i giocatori avrebbero potuto perdere nell’arco di un mese o di un anno (rispettivamente 125 e 500 sterline). Superato il limite i giocatori avrebbero dovuto dimostrare di non avere problemi economici, mostrando i conti correnti e le buste paga.
E ancora si pianificava un giro di vite a tutti quegli strumenti che le compagnie usano per fidelizzare i giocatori, come le free bet e i programmi VIP. Nessuna stretta invece – o quantomeno non sono uscite indiscrezioni in merito – sulle sponsorizzazioni delle squadre di calcio.
Per il gambling una strada tutta in salita
Il nuovo governo si è insediato da circa una settimana, e la premier Liz Truss ha scelto appunto Michelle Donelan per guidare il Dipartimento per Digitale, Cultura, Media, e Sport, il ministero che si occupa anche del gioco. Le neo-ministra, nel corso della sua carriera politica, si è occupata soprattutto di scuola e educazione. Sul gioco, è intervenuta giusto in un paio di occasioni, e lo ha fatto solo per chiedere misure più restrittive.
Nel 2018, ad esempio, dopo essersi complimentata con il Governo per la decisione di tagliare la giocata massima delle Fobt, ha chiesto di studiare misure più severe sulla pubblicità. “Sta aumentando in maniera drastica” ha detto, “ed è pensata soprattutto per attrarre le persone più deboli”. Pochi mesi dopo ha chiesto di adottare misure più efficaci per contrastare la ludopatia, prevedendo che gli operatori dei giochi venissero “coinvolti maggiormente nel sostegno dei giocatori patologici”.
Il settore aspetta con il fiato sospeso
Adesso si attende di sapere cosa deciderà di fare Michelle Donelan, non è detto che sia soddisfatta del lavoro che i suoi predecessori hanno fatto sul Libro Bianco. Ma questo significa anche che potrebbe optare per misure più severe. E il settore del gioco in effetti tradisce un po’ di preoccupazione.
Michael Dugher, chief executive dell’associazione Betting and Gaming Council, ha rivolto alla neo-ministra le congratulazioni di prammatica, e ci ha tenuto a precisare che provenivano anche “dai 119.000 addetti la cui attività lavorativa viene sostenuta dai nostri membri”. E ancora, ha aggiunto: “Per molti anni, abbiamo collaborato assiduamente con il Dipartimento, e abbiamo aiutato il governo nel trovare un equilibrio nella regolamentazione del settore”.
Chiaramente, il BGC spera di portare avanti questa collaborazione anche con l’attuale governo, visto che è servita “per garantire la massima tutela ai soggetti più deboli, ma anche per tutelare la libertà dei milioni di persone che giocano e per i quali il gioco è un semplice intrattenimento”.
Adesso si spera in un rinvio
L’unica speranza è che il processo di revisione del gioco subisca qualche rallentamento. La pubblicazione del Libro Bianco è stata già rinviata per quattro volte in questi due anni, e le associazioni per il contrasto al gioco patologico sono sul piede di guerra. Ma con tutto quello che sta succedendo oltremanica in queste settimane il ritardo sarebbe più che giustificato.
Da un lato ci sono le tensioni internazionali che lì sembrano avere ripercussioni addirittura peggiori che da noi. Nel piano per fronteggiare la crisi energetica ci si prepara a fronteggiare scenari come black-out, lo stop dei treni e gli scaffali vuoti nei supermercati. Dall’altro, ci sono la recessione economica e un’inflazione che sembra aver preso il volo. E secondo alcuni analisti potrebbe andare anche oltre, fino a sfiorare il 19%. Adesso, poi, bisogna mettere in conto anche la morte della regina Elisabetta II, e la successione di Carlo III.
Subito dopo le dimissioni di Johnson si diceva che il Libro Bianco avrebbe visto al luce a ottobre. Uno slittamento di qualche mese, o almeno di qualche settimana, darebbe al settore la possibilità di riprendere quella collaborazione assidua con il Dipartimento e con la ministra Donelan.