Slot truccate, i nuovi sequestri sembrano film sulla mala

Slot truccate, i nuovi sequestri sembrano film sulla mala

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Riprendono i sequestri di slot scollegate dalla rete di controllo di Sogei, o del tutto illegali. E le notizie arrivano da tutta Italia, con qualche dettaglio da film poliziesco degli anni ’70 che fa pensare che questi episodi non siano affatto occasionali, ma nascondano atteggiamenti ormai consolidati.

Quello delle slot scollegate dalla rete era un fenomeno molto frequente nei primi anni 2000. Questo tipo di giochi era stato legalizzato proprio in quel periodo, ma prima non è che non si giocasse. Esistevano i cosiddetti videopoker, che erano disseminati un po’ ovunque in Italia. Si stima ce ne fossero addirittura 800mila, la rete delle slot leali nemmeno nella fase di massimo sviluppo ha raggiunto una dimensione del genere.

 

Dai videopoker degli anni ‘90…

I videopoker comparvero negli anni ‘90, in origine dovevano consentire di vincere delle semplici consumazioni. Ma poi si trasformarono in veri e propri giochi d’azzardo. Insomma, bisognava strappare il mercato a degli operatori che erano abituati a agire nell’ombra. In alcuni casi quegli stessi soggetti decisero di passare al mercato legale, ma – bisogna ammetterlo – non collegavano alla rete un certo numero di macchine.

In questo modo le giocate non venivano contabilizzate, e – soprattutto nei primi tempi – si riusciva a evadere il prelievo erariale. Nei casi più gravi, arrivavano a ritoccare anche il payout, ovvero la quota di giocate che per legge deve essere restituita come vincite. Così, oltre al fisco, si truffava anche il giocatore.

 

… alla legalizzazione delle slot

Con l’espansione della rete legale, si era riusciti a arginare il fenomeno delle slot truccate. Non era scomparso del tutto, in particolare in alcune parti del Paese era ancora radicato, ma comunque i sequestri si erano notevolmente ridotti. Da qualche anno a questa parte invece le notizie si sono fatte più frequenti.

 

Prima di tutto, perché il prelievo erariale è stato alzato sempre più, e quindi alcuni soggetti cercano di garantirsi dei guadagni illeciti. In secondo luogo, – sostengono i concessionari e le associazioni di categoria – le leggi regionali contro il gioco hanno ridotto notevolmente l’offerta legale, e hanno lasciato intere praterie da conquistare. E i malintenzionati in questo modo hanno avuto carta bianca.

 

I nuovi sequestri, tra slot che non si riescono a aprire alle sale da gioco nascoste

Tra le varie operazioni condotte nelle ultime settimane, spiccano quella di Torino e quella di Foggia. Perché fanno pensare che i responsabili non si siano limitati a istallare qualche slot manomessa, ma avessero obiettivi molto più ampi.

 

A Torino, i funzionari dell’ADM e gli agenti della Guardia di Finanza hanno infatti sequestrato 22 slot non collegate alla rete di controllo e 5 cambiamonete non autorizzati. Gli agenti non sono però riusciti a aprire le macchine in alcun modo e a quel punto hanno dovuto chiedere aiuto ai colleghi dei Vigili del Fuoco. Nelle gettoniere hanno trovato giocate per 5mila euro. Le sanzioni – compresi dei verbali per lavoro in nero – hanno raggiunto i 500mila euro.

 

In Puglia, gli uomini delle Dogane e delle Fiamme Oro hanno passato al setaccio diverse sale da gioco del Foggiano, e alla dine hanno riscontrato 57 violazioni per un totale di 220mila euro. La scoperta più sorprendente, l’hanno fatta a Orta Nova. Hanno trovato infatti una sala giochi segreta nascosta all’interno di un circolo ricreativo. La porta di accesso era nascosta dietro una rastrelliera per le stecche da biliardo, e si apriva grazie a un comando nascosto. All’interno c’erano sette slot illegali.

Gioel Rigido