Perù, 145 operatori chiedono la licenza per il gioco online
Nonostante l’aumento spropositato del costo delle licenze per il gioco online, il Perù riceve ben 145 richieste in un mese da parte di operatori nazionali e internazionali. Altri 184 soggetti hanno presentato richiesta per poter offrire piattaforme tecnologiche, giochi e servizi vari. Sono i dati che comunica il Mincetur, il Ministero del Commercio estero e del Turismo che funge da ente regolatore.
A breve i cittadini peruviani potranno piazzare scommesse online e giocare nei casinò virtuali. O meglio lo potranno fare legalmente, visto che un mercato tollerato esisteva dal 2008. Fin da allora, infatti il Perù consente agli operatori autorizzati da altri Stati di commercializzare scommesse e casino games. Il Paese però non ha mai adottato una propria disciplina organica. Si è comunque creato un mercato piuttosto florido: secondo le stime, nel 2022 ha infatti raggiunto un volume d’affari di 3,8 miliardi di Sol, circa 1 miliardo di euro.
Le polemiche sul costo delle licenze
Il cammino che ha portato alla regolamentazione del gioco online è stato piuttosto travagliato. Il disegno di legge risale sostanzialmente al 2017, ma ci sono voluti cinque anni per arrivare all’approvazione definitiva. E comunque la situazione non si è sbloccata, anzi la legge è rimasta in un cassetto per circa un anno. Governo e maggioranza hanno infatti dovuto fronteggiare una serie di polemiche sul costo delle licenze, giudicato troppo esiguo.
Originariamente infatti l’importo era stato fissato in 990mila Sol, ovvero 245mila euro circa. A giugno 2023 è stato quindi approvato un emendamento che prevede un costo di base (2,97 milioni di Sol, 750mila euro, quindi il triplo di quello iniziale), e uno alternativo per gli operatori che hanno volumi d’affari particolarmente alti. in questo caso dovranno infatti versare il 3% dei ricavi netti, se questo valore supera l’importo base.
Un traguardo per che consente di proteggere i cittadini
La legge è così entrata definitivamente in vigore il 9 febbraio, gli operatori avevano tempo fino al 10 marzo per presentare la domanda. Sul boom di partecipazioni devono aver influito anche le pesanti sanzioni previste per chi raccoglie gioco senza licenza. Le multe arrivano a 990mila Sol, ma le compagnie saranno chiamate a rispondere anche in sede penale.
Secondo le stime, la regolamentazione del settore porterà nelle casse dello Stato 162 milioni di Sol l’anno, oltre 40 milioni di euro. Il prelievo viene fissato al 12% dei ricavi lordi, e i proventi verranno divisi tra Mincetur (che incasserà la fetta maggiore, il 40%), tesoro, Dipartimento della Salute Mentale del Ministero della Salute e Istituto per la Promozione dello Sport (ciascuno percepirà il 20%).
“E’ un traguardo importante non solo perché abbiamo finalmente regolamentato un settore che ha un forte valore economico, ma anche perché assicuriamo efficace una tutela ai cittadini che giocano online” ha commentato il ministro Juan Carlos Mathews.