Operatori gioco d’azzardo: arrivano ristori o risarcimenti?
- I fondi per il risarcimento dei danni economici ammontano a circa 30 miliardi
- Si sta parlando sempre più di risarcimenti, anziché di ristori
- Continuano le proteste in modo molto civile delle donne del gioco legale
La questione è stata posta sul tavolo e perciò le discussioni sono iniziate a livello nazionale. Con l’instaurazione del nuovo governo, le dichiarazioni di alcuni politici fanno sperare che oltre ai ristori, per gli operatori del gioco d’azzardo (così come per tanti altri) arrivino non solo dei ristori, bensì dei veri e propri risarcimenti per i mancati guadagni dovuti alla pandemia di Covid-19. La differenza tra ristoro e risarcimento, se non fosse chiara, è che si andrebbero a compensare tutte le mancate perdite.
Si tratta di proposte o di promesse? Oppure di anticipazioni? I fondi europei ci sarebbero e sarebbero già stati stanziati, perciò tutto sta nel capire quali siano i dettagli dell’operazione. Un risarcimento potrebbe sicuramente far tornare a sperare i tanti imprenditori che si stanno trovando in difficoltà in questo periodo. Tra questi, anche gli operatori del settore del gioco d’azzardo, così come tutti i loro dipendenti.
Negli ultimi mesi sono state numerose le proteste da parte dei dipendenti delle sale da gioco e dei casinò. Queste proteste, va detto, sono state portate avanti soprattutto dalle donne, che a quanto pare rappresentano una fetta importante del numero dei dipendenti del settore. Le “donne del gioco legale”, con tanto di mascherina rosa, si sono date appuntamento più volte e manifestato con tanta dignità ed educazione, come raramente si è visto fare nel corso dell’ultimo anno. Il loro motto era “vogliamo soltanto tornare a lavorare”.
Ovviamente in alcune occasioni hanno manifestato congiuntamente anche gli uomini, loro colleghi, in modo altrettanto pacato e civile, come dovrebbe essere in un momento come questo. Della loro pacatezza e della loro civiltà andrebbe fatto un elogio. Speriamo vivamente che arrivino buone notizie che vadano a premiare questo comportamento lodevole.
Per loro e per tutti i dipendenti delle attività che da un anno sono state messe alle strette, ora si può sperare nell’effettivo stanziamento dei fondi, affinché questi arrivino direttamente nei conti correnti degli italiani che ne hanno bisogno, anzi diritto.