Online, 888 accoglie a braccia aperte William Hill
- Gli azionisti di 888 approvano all’unanimità l’acquisizione di William Hill
- Il colosso dell’online prende il controllo di tutte le operazioni al di fuori degli USA
- La divisione a Stelle e Strisce resta invece in mano alla Ceasars, che l’ha acquisita un anno e mezzo fa
- 888 prenderà il pieno controllo entro la fine di giugno
- Per quanto riguarda l’Italia, il matrimonio porterà i suoi frutti soprattutto nel segmento dei casinò online
È stato praticamente un plebiscito il voto con cui gli azionisti di 888 hanno approvato l’acquisizione di William Hill. L’operazione ha ottenuto oltre 307 milioni di sì, il 99,7% del capitale azionario della compagnia. Il passaggio di consegne adesso dovrebbe diventare definitivo nel giro di pochissimo tempo, si parla addirittura della fine di giugno.
Il nuovo soggetto opera praticamente in mezzo mondo, per quanto riguarda l’Italia l’acquisizione avrà riflessi soprattutto nel segmento dei casino games. Le due compagnie insieme controllano quasi il 10% del mercato, e potrebbero diventare il secondo operatore dopo Lottomatica.
I dettagli dell’operazione
La Ceasars e il colosso del gioco online avevano raggiunto un’intesa già nel settembre 2021, circa un mese fa hanno però rivisto gli aspetti economici dell’accordo. Il prezzo è infatti sceso a 1 miliardo e 950 milioni di sterline (circa 2,3 miliardi di euro), ovvero 250 milioni in meno di quanto si era pattuito all’inizio.
Il motivo principale è che il Regno Unito sta riesaminando la licenza rilasciata a William Hill, 888 quindi potrebbe sostenere dei costi straordinari per portare a termine il processo. Ma Ceasars ha accordato anche degli indennizzi, visto che ci sono alcune controversie in via di risoluzione.
Grazie a questa operazione, 888 prenderà il controllo di tutte le attività al di fuori degli Stati Uniti gestite dal marchio inglese. In particolare assumerà il controllo su una rete di oltre 1.400 agenzie nel Regno Unito. Una svolta per la compagnia che fino a questo momento operava solo e esclusivamente online. Ma questa operazione segna un passaggio epocale anche per il bookmaker inglese.
La parabola di William Hill
William Hill è stata una delle prime compagnie europee a sbarcare negli USA, ci arrivò nel 2012, quando le scommesse erano ancora illegali in quasi tutto il Paese. Il bookmaker acquisì tre bookmaker del Nevada, ma al di là del ritorno economico quello che conta maggiormente è che in questo modo aveva messo un piede dentro un mercato tutto da creare. Quando la Corte Suprema legalizzò le scommesse nel 2018, William Hill era già pronta a partire. E aveva un bagaglio di conoscenze con cui le compagnie a Stelle e Strisce non potevano competere.
In poco tempo è diventato uno dei protagonisti del mercato USA, se non il maggiore operatore. Ha ottenuto licenze in praticamente tutti gli Stati che hanno legalizzato le scommesse, e ha creato una serie di partnership di rilievo. Gestisce ad esempio i due sistemi centrali per la raccolta delle scommesse creati dal Delaware e dal Rhode Island, il primo assieme a Scientific Games, il secondo con IGT.
Tra le tante partnership c’era anche quella con la Ceasars, che poi ha portato all’acquisizione alla fine del 2020. Il colosso americano delle case da gioco ha infatti sborsato 2,9 miliardi di sterline per prendere il pieno controllo del bookmaker inglese. Fin da subito però ha ammesso di essere interessato solo alle attività negli Stati Uniti, e di esaminare ogni possibile alternativa per le altre divisioni.
Il bottino che si spartiscono i due colossi
Facendo un conteggio banale, Ceasars ha investito appena 950 milioni di sterline per mettere le mani sul know how di William Hill, e su tutte le attività negli States. E va detto che quello a Stelle e Strisce ora come ora è il mercato più promettente al mondo. Ma comunque la compagnia americana ha ceduto una serie di asset importanti. Non ci sono solo le operazioni in Gran Bretagna e nel resto d’Europa: William Hill ha ramificazioni in mezzo modo, dall’Australia all’America Latina.
Per quanti riguarda 888, c’è chi ha sottolineato che gli asset di William Hill hanno un valore maggiore e insomma sembra che il pesce piccolo ha mangiato quello grande. Ma poi non si può definire 888 un pesce piccolo. Questa operazione comunque crea moltissime nuove opportunità. Per il Regno Unito, ad esempio, la compagnia ha già anticipato che userà la rete a terra anche per potenziare l’offerta omni-channel.
E in generale, potrà creare delle economie di scala che le consentiranno di risparmiare 100 milioni di sterline entro il 2025. Inoltre, intende migliorare la propria offerta nelle scommesse sportive e crescere nei mercati regolamentati. Il che riguarda anche l’Italia, visto che entrambe le compagnie sono presenti da noi.
Nei casinò online, 888 nel corso del 2021 ha oscillato tra il 6 e il 7%, William Hill invece si aggirava attorno al 2,5%. insieme quindi possono ambire al 9-10% del mercato. Ora, nel corso del 2021 ci sono state parecchie variazioni nelle quote di mercato, ma le due compagnie insieme potrebbero addirittura diventare il maggior operatore dopo Lottomatica. 888 ha anche un certo peso nel segmento del poker cash (oltre il 4% nel 2021) e potrebbe quindi consolidare la propria posizione. Più agguerrita invece la competizione nelle scommesse sportive online, e al momento nessuna delle due compagnie ha raggiunto la top10.