La Calabria salva le slot preesistenti dal distanziometro
La Regione Calabria allenta il regime delle distanze per le sale da gioco e gli esercizi che istallano le slot, ma le nuove norme valgono solamente per le attività che erano già aperte nel 2018, quando è entrata in vigore la prima legge regionale sul gioco. Entrano in vigore tuttavia anche delle nuove fasce orarie che varranno in tutta la Regione: slot spente – o meglio sale chiuse – da mezzanotte alle 9 del mattino. E ancora – grazie a un emendamento approvato all’ultimo minuto – dalle 12.30 alle 14.30.
Il distanziometro doveva già scattare nel 2020
La Calabria ha adottato la legge regionale sul gioco nel 2018. Come la maggior parte delle altre Regioni, per limitare la diffusione del gioco, ha imposto delle fasce orarie e delle distanze. In particolare, il distanziometro è di 300 metri nei comuni più piccoli, e di 500 metri in quelli maggiori. La restrizione, inoltre, all’inizio riguardare le nuove aperture. Dopo due anni – quindi nel 2020 – avrebbe dovuto interessare anche le cosiddette sale preesistenti, vale a dire quelle che erano già attive quando la legge è entrata in vigore.
Due anni e mezzo fa, il Consiglio Regionale aveva già disposto un rinvio, per consentire alle preesistenti di proseguire l’attività fino al 31 dicembre del 2022. Adesso, anche questo termine stava per scadere, così è stato necessario intervenire di nuovo. Adesso si è deciso di riscrivere completamente la norma. In sostanza, adesso le sale preesistenti non hanno più alcun obbligo di rispettare le distanze. Il nuovo testo tuttavia ha provocato una scia di polemiche.
Per il Governatore Occhiuto non si può vietare del tutto il gioco
Il governatore della Regione Roberto Occhiuto non ha nascosto che si tratti di una soluzione di compromesso: “Prima di questa legge in Calabria c’era la giungla e questo testo è comunque più restrittivo delle leggi adottate da altre regioni” ha detto intervenendo in Consiglio Regionale. “Alcuni hanno proposto di vietare del tutto le slot in Calabria, di trasformare la Regione in una zona franca. Non nascondo che in passato ci ho pensato anche io. Ma questa via non è praticabile: andrebbe a vantaggio del gioco illegale. La ludopatia esiste anche grazie al mercato illegale. È per questo che una simile soluzione va esclusa a priori”.
Tra le voci contrarie, quella di Amalia Bruni che nel 2021 ha sfidato Occhiuto nella corsa per diventare Governatore: “Sono indignata e amareggiata per l’approvazione della nuova legge” ha commentato in una nota. “La maggioranza di centrodestra sostiene che si tratta della migliore legge che poteva essere approvata ma invece è peggiore della precedente. Non hanno tenuto in nessun conto delle proteste di associazioni, istituzioni e della Chiesa”.