Germania al via, ma metà del gioco online resterà illegale

Germania al via, ma metà del gioco online resterà illegale

Notizie dal mondo
  • La legge sul gioco è stata ratificata da tutti i Land e entrerà in vigore il 1 luglio
  • Gli operatori però sono già sul piede di guerre per le troppe restrizioni
  • La Germania adesso pensa a un regime fiscale basato sulla raccolta che metterebbe definitivamente KO il mercato
  • E l’Egba minaccia addirittura di denunciare la Germania alla Commissione Europea per aiuti di Stato

 

Alla fine tutti i 16 Land tedeschi hanno ratificato la nuova legge federale sul gioco online – il GlüNeuRStV – nei giorni scorsi è arrivato l’ok degli due Stati Federali rimasti, la Renania Settentrionale-Vestfalia e la Sassonia-Anhalt. La nuova normativa entrerà in vigore a partire dal 1 luglio prossimo e dovrebbe porre fine a un lunghissimo periodo di incertezza. Gli operatori però sono già sul piede di guerra, e puntano il dito contro alcune limitazioni e contro l’altissima pressione fiscale, e denunciano che non in questo modo metà del mercato online resterà illegale.

 

Quattro leggi e un “disertore”

Occorre ammettere che quando si parla di gioco online, la Germania si è dimostrata tutt’altro che efficiente. Il primo tentativo di legalizzare il settore risale a 10 anni fa esatti, la Germania probabilmente non si sarebbe senza la spinta dell’Unione Europea. La Commissione – forte anche di alcune sentenze della Corte di Giustizia – minacciava infatti di aprire una procedura di infrazione. La prima versione del Trattato Federale era una sorta di un esperimento, e infatti doveva avere vita breve, appena 6 anni: i Land volevano valutare gli effetti dell’apertura e per questo decisero fin da subito che nel 2018 avrebbero varato una nuova versione. I Land inoltre avevano deciso di assegnare solo 20 licenze per le scommesse online, gli operatori che volevano entrare però erano ben 35 e quelli rimasti esclusi intentarono ricorso sostenendo che l’intera procedura non era stata trasparente. Ottennero ragione e nel 2015 la gara venne annullata.

 

I 16 Stati tornarono così a discutere su come regolare il settore, e alla fine decisero di correggere solo le criticità del Trattato. In sostanza eliminarono il tetto delle 20 licenze, ma ad esempio non modificarono il termine del 2018. In altre parole regolamentarono il settore, quando era ora di mettersi al lavoro sulla nuova versione del Trattato.

 

Anche la terza stesura doveva avere vita brevissima, appena un anno e mezzo, dal 1° gennaio 2020 al 30 giungo 2021. Ancora una volta il Land decisero di legalizzare le sole scommesse online, ma eliminarono definitivamente il tetto delle licenze. Anche questa versione è finita di fronte a un Tribunale e è stata dichiarata illegittima, questa volta secondo i giudici alcuni operatori ottennero delle agevolazioni nel rilascio delle licenze. I land sono tornati a lavorare sulla normativa, alla fine hanno varato una nuova legge che battezzano appunto GlüNeuRSt. Finalmente sono stati legalizzati anche anche il poker online e i casino games che appunto entrerà in vigore formalmente a luglio.

 

In realtà un mercato in qualche modo si era già creato, anche perché uno dei Land – lo Schleswig-Holstein – aveva emesso delle proprie licenze fin dal 2012. Gli operatori avrebbero dovuto accettare solo giocatori residenti nello Stato, ma non è stato facile applicare la norma. Già da settembre quindi, poco dopo che è stata approvata la nuova legge, i Land hanno adottato quella che viene definita la policy della tolleranza. In sostanza, gli operatori possono commercializzare tutti i giochi, rispettando però la normativa.

 

Gli operatori non sono contenti…

L’apertura del mercato però non placa le polemiche, anzi. Gli operatori infatti denunciano che le forti limitazioni imposte dai Land penalizzeranno fortemente il settore. Tra i vari lacci e lacciuoli, ad esempio, c’è il limite di spesa mensile di mille euro, anche se i giocatori lo possono aumentare in determinati casi. Le slot poi non possono essere offerte sugli stessi siti degli altri giochi da casinò, gli operatori devono aprire delle sale virtuali dedicate. Ma soprattutto la puntata massima per singolo spin è stata fissata a 1 euro.

 

Il risultato è che metà del mercato – per l’esattezza il 49% – resterà illegale, secondo l’istituto di ricerca Goldmedia che ha condotto un’analisi per Entain, Flutter Entertainment e Greentube, brand del Gruppo Novomatic. Secondo il report, gli operatori legali potranno fare poco contro il mercato sommerso: non saranno in grado di offrire un payout superiore al 90%, le compagnie senza licenza si attestano attorno al 98%. Per quanto riguarda il giocatori, solo il 31% dà importanza al fatto di giocare su un sito autorizzato, mentre per il 54% il fattore determinante sono le percentuali di vincita, e solo il 6% decide in base alle misure a tutela dell’utente. La strada per il settore legale sembra in salita, oltretutto bisogna considerare che il 31% degli utenti ammette di giocare già almeno una volta al mese su siti non autorizzati.

 

…e la situazione potrebbe anche peggiorare

Potrebbe però andare addirittura peggio, è stato infatti presentato un disegno di legge per adottare – nel caso di poker e slot online – un sistema di tassazione basato sulla raccolta, con un’aliquota del 5,3%. Secondo l’EGBA – l’associazione che riunisce gli operatori comunitari del gioco online, “E’ una scelta punitiva, basta prendere l’esempio della Bavaria per rendersene conto”. E l’associazione spiega che in questo modoSlot e poker online dovranno sostenere un prelievo fino a 15 volte più alti di quelli delle slot istallate nelle normali sale da gioco, e 4 o 5 volte superiore a quello cui vengono sottoposti i giochi equivalenti offerti nei casinò. Questa tassazione assicurerà un vantaggio sostanziale e iniquo agli operatori land-based”. Sempre prendendo come esempio la Bavaria, è come se il Land elargisse ogni anno 290 milioni di euro alle case da gioco e alle sale fisiche. “A giudizio dell’Egba si tratta di un vero e proprio aiuto di Stato e in quanto tale è illegale.

 

“Accogliamo con un plauso la decisione della Germania di legalizzare il mercato, e siamo pienamente d’accordo sul fatto che le tasse sul gioco debbano essere pagate” commenta Maarten Haijer, il segretario generale dell’associazione. “Ma chiediamo al Parlamento tedesco di bocciare questa proposta, anche perché l’unico risultato sarà quello di spingere i giocatori verso un mercato non regolamentato che non offre alcuna tutela. Siamo certi si possa trovare un punti di equilibrio tra l’esigenza di proteggere i giocatori e quella di assicurare un livello adeguato di entrate fiscali”. L’Egba però è pronta a dare battaglia: ha già avuto un confronto con la Commissione Europea e minaccia di inviare una denuncia per aiuti di Stato qualora il Parlamento tedesco non dovesse tornare sui propri passi.

Gioel Rigido