Filippine, lo Stato pronto a vendere la rete di casinò
Il governo delle Filippine sta pensando di vedere uno dei gioielli di famiglia, ovvero l’intera rete di 44 casinò che gestisce direttamente l’ente regolatore, il Pagcor. L’operazione dovrebbe fruttare 80 miliardi di pesos, ovvero 1,5 miliardi di dollari.
Si tratta per la maggior parte dei casi di piccoli casinò, ma nell’asset ci sono anche alcuni casino-resort di lusso. Nel 2022 le sole attività di gioco dei casinò hanno portato nelle casse dello stato 15,9 miliardi di pesos, circa 300 milioni di dollari.
Nel mercato delle Filippine operano anche alcuni colossi internazionali del calibro di Melco Crown, Tiger Resorts e Travellers International Hotel Group, la joint venture formata da Genting Hong Kong e Alliance Global.
Il mercato cresce in maniera esponenziale
Il settore è cresciuto a una velocità esponenziale. Tra il 2012 e il 2019 il tasso medio di crescita annuo ha superato il 17%, con i ricavi che hanno superato i 216 miliardi di pesos, circa 4 miliardi di dollari. Poi l’inevitabile battuta d’arresto, ma adesso si vedono inequivocabili segnali di ripresa. Nel 2022 i ricavi complessivi – tra pubblico e privato – sono tornati a crescere, e hanno toccato quota 214 miliardi di pesos, quasi i livelli del 2019.
Gli analisti ritengono che il trend proseguirà anche nei prossimi anni, entro il 2024, il settore raggiungerà i 256 miliardi di pesos, 4,7 miliardi di dollari. E secondo le previsioni di GCG Gaming Advisory Services riuscirà a raggiungere i 10 miliardi di dollari entro il 2027, vale a dire due volte e mezzo le dimensioni attuali. Il settore inoltre dà lavoro a cieca 27mila persone, secondo gli ultimi conteggi.
Insomma, il momento è particolarmente favorevole per portare a termine un’operazione del genere. oltretutto i giocatori stanno tornando a frequentare in massa i tavoli verdi asiatici. E soprattutto sono tornati i grandi scommettitori cinesi. Le Filippine inoltre stanno per inaugurare delle nuove case da gioco. Se l’operazione andrà in porto, nelle casse dello stato finiranno qualcosa come 80 miliardi di pesos, grossomodo un miliardo e mezzo di euro.
Il Pagcor pensa a cambiare faccia
Non è la prima volta che l’ente regolatore valuta una simile ipotesi. Già nel 2016, il Pagcor aveva lanciato un annuncio simile, ma poi il piano era stato abbandonato. Adesso però sembra la volta decisiva, il progetto ha ottenuto anche il sostegno dello stesso governo e dal ministero delle finanze in particolare.
“Stiamo seriamente prendendo in considerazione la privatizzazione di tutti i casinò gestiti da Pagcor” ha detto Alejandro Tengco, il presidente dell’ente regolatore del gioco, nel corso dell’ASEAN Gaming Summit. Aggiungendo che l’obiettivo è di portare a termine l’iter entro la fine del suo mandato, quindi entro il 2028. E quindi ha spiegato che l’obiettivo è anche quello di ridisegnare le funzioni del Pagcor: “Siamo l’unico ente regolatore al mondo che gestisce direttamente delle case da gioco”. Dopo la privatizzazione si concentrerà quindi sulla sola regolamentazione del settore.