Federcalcio al Governo: Basta divieto di sponsorizzazioni
- Il presidente Gravina scrive al sottosegretario Vezzali per chiedere aiuti concreti
- Tra le varie proposte, anche quella di abolire il divieto di sponsorizzazioni
- Anche Paolo Dal Pino della Lega di Serie A ha chiesto aiuto: molte squadre rischiano di gettare la spugna
- Il mondo del gaming torna a sperare, ma lo fa restando con i piedi per terra
La Federcalcio chiede l’intervento del Governo per far fronte alla tremenda crisi di liquidità che sta vivendo, e tra le soluzioni che chiede c’è anche quella di riammettere le sponsorizzazioni da parte delle società di giochi e scommesse. E’ in sostanza quanto sostiene Gabriele Gravina, presidente della FIGC, in una lettera inviata a Valentina Vezzali, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la delega allo sport. E il mondo del gaming torna a sperare, anche se sa che deve avanzare proposte molto realiste.
La crisi del calcio
Tutto parte dal fatto che a metà febbraio, quindi tra due settimane o poco più, i club di calcio dovranno versare stipendi e contributi. E incrineranno ancor di più una situazione già pesantemente compromessa. In realtà, infatti, la crisi che sta attraversando il mondo del calcio è molto più profonda e ha colpito a tutti i livelli. Anche diverse squadre della massima divisione faticano a sostenere agli impegni economici, secondo La Repubblica i club della Serie A hanno già accumulato debiti per 5 miliardi di euro. E adesso occorre trovare una soluzione anche per le nuove scadenze.
Gravina chiede in sostanza al Governo di costituire un tavolo tecnico e trovare delle soluzioni condivise. Anche perché le risorse che arriveranno grazie all’ultimo decreto Ristori non sembrano in grado di risolvere la crisi: si parla in totale di 270 milioni. Ovvero 200 milioni per far fronte a bollette e tamponi, 50 milioni per le spese sanitarie, e altri 20 milioni – che andranno però solamente alla Serie B e alla Lega Pro – per il credito di imposta sulle sponsorizzazioni.
Federcalcio torna a chiedere di abolire il divieto di pubblicità
Gravina suggerisce quindi una serie di interventi, tra cui anche la cancellazione del divieto di pubblicità del gioco. Il presidente della Federcalcio ha criticato il divieto in diverse occasioni, e in questo caso sottolinea che sarebbe un modo per restituire liquidità ai club di calcio. Lo stop sulla pubblicità del gambling risale al 2018 e secondo le stime che circolavano all’epoca il mondo dello sport ha dovuto rinunciare a un tesoretto da 150-200 milioni di euro l’anno.
Lo scoglio maggiore è però il veto del Movimento 5 Stelle. I pentastellati hanno fatto del divieto di pubblicità – e della lotta al gambling in generale – una bandiera, e si sono sempre opposti a qualunque misura che ne attenuasse la portata. E’ soprattutto con loro che occorrerà trattare.
Anche la Serie A ha chiesto aiuto: Molti club rischiano di gettare la spugna
C’è da dire però che Gravina non è solo. La sua richiesta ricorda quella che – un paio di settimane fa – aveva già avanzato anche il numero uno della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino. In quel caso si partiva della decisione di limitare gli accessi negli stadi per contenere la nuova ondata di Covid. “La decisione non è stata facile considerate le gravi perdite che essa determinerà in termini di incassi” aveva spiegato Dal Pino, sempre in una lettera indirizzata alla Vezzali.
Queste perdite “si aggiungeranno a quelle, gravissime, già patite nell’intero corso di questa pandemia dai nostri club con riferimento sia alla contrazione dei ricavi sia alle onerose spese sostenute per porre in essere tutte le vigenti procedure di sicurezza di accesso allo stadio”. Anche lui ha chiesto alla Vezzali di sensibilizzare il Governo, per “intervenire con misure di effettivo e concreto sostegno”. E poi ha lanciato un avvertimento pesante: le società di calcio “sono al lumicino della resistenza gestionale” e “rischiano di gettare la spugna”.
Il mondo del gaming sogna con i piedi per terra
E la proposta della Federcalcio è stata immediatamente sposata dal mondo del gambling. Sulla questione è infatti intervenuto anche Moreno Marasco, presidente di LOGiCO, l’associazione che riunisce gli operatori del gioco online. “Confermiamo al Sottosegretario allo Sport la nostra disponibilità e siamo pronti a partecipare ad un tavolo tecnico per tornare a sostenere lo Sport, rivalutando, a distanza di tempo, i risultati del divieto di sponsorizzazione sul contrasto al gioco d’azzardo problematico”.
Marasco non chiede di abolire del tutto il divieto di pubblicità, forse anche per evitare il muro contro muro con i 5 Stelle. Sembra proporre invece una soluzione interlocutoria: “Prima dell’entrata in vigore del Decreto Dignità siamo stati i primi a sostenere la necessità di una regolamentazione sulle sponsorizzazioni del settore. Oggi diciamo che non bisogna tornare indietro alla situazione pre-divieto, ma andare avanti superando questa disposizione con una regolamentazione moderna ed europea, per ristabilire l’unico rapporto di natura economico-finanziaria che deve esserci tra il betting e lo sport, che è quello appunto della sponsorship, ricordando che il circuito di scommesse legali assume il ruolo di presidio di legalità dell’integrità sportiva, monitorando in tempo reale i flussi e segnalando quelli anomali alle autorità”.