Entain studia la vendita di PartyPoker
Entain valuta la vendita di uno dei marchi che hanno fatto la storia del gruppo, PartyPoker, anche se ormai il poker online non sembra più essere tra i core business del colosso. A lanciare l’indiscrezione è stata Sky News, secondo cui Entain avrebbe già affidato alla Oakvale Capital il ruolo di advisor.
Stupisce poi il prezzo ipotizzato per la vendita, appena 150 milioni di sterline, una stima molto al di sotto dei 5 miliardi che corrispondeva alla capitalizzazione di PartyGaming all’epoca della quotazione in borsa. Era però il 2005, quindi sono passati quasi 20 anni, PartyGaming era uno dei maggiori operatori mondiali non solo nel poker ma anche in altri settori, e il poker online di suo negli ultimi anni ha perso forti quote di mercato.
La vendita di PartyPoker una scelta obbligata
Entain, poi, nell’ultimo periodo a quanto pare ha anche dovuto fronteggiare un’emorragia di giocatori. Per questo la compagnia sembra non ritenere più il poker un settore chiave. E dovendo scegliere quale ramo tagliare, con ogni probabilità non ha potuto fare altro che pensare a PartyPoker. Chiaramente sempre che la notizia venga confermata. In ogni caso, bisogna anche considerare che le alternative sono marchi del calibro di Ladbrokes, Coral, bwin, o la quota in BetMGM, la joint venture con MGM per il mercato statunitense.
Di mezzo però c’è anche una lotta intestina, sempre stando alla ricostruzione dei media. Alcuni investitori azionisti infatti negli ultimi periodo hanno fatto incetta di azioni del Gruppo con l’obiettivo di influenzare le decisioni del consiglio di amministrazione. La cessione di PartyPoker servirebbe anche a contrastare il peso di questi azionisti.
La vicenda turca affossa il bilancio 2023
Bisogna anche sottolineare che Entain non sta passando un periodo d’oro dal punti di vista finanziario. Il gruppo ha pubblicato giusto qualche giorno fa il bilancio 2023. Nonostante una performance decisamente positiva (i ricavi netti superano i 4,8 miliardi di sterline, in crescita dell’11%) e il buono stato di salute di tutte le attività, alla fine la compagnia ha subito perdite per 878,7 milioni di sterline.
La colpa è principalmente dell’accodo siglato con il tesoro inglese, per la vecchia vicenda in Turchia. La compagnia in sostanza non avrebbe adottato misure adeguate per impedire a dei partner commerciali di compiere dei reati di corruzione. E per questo ha accettato di versare una maxi sanzione da 595 milioni di sterline, più altri 30 milioni tra donazioni a enti benefici e oneri processuali. Ma poi hanno pesato anche altri fattori, Entain stessa cita ad esempio il nuovo regime fiscale applicato dall’Australia.