Anche la Francia pensa a legalizzare i casinò online

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La Francia inizia a discutere sulla legalizzare dei casinò online, anche se per il momento riflette su un’apertura in qualche modo calmierata. Philippe Latombe, esponente dell’Assemblea Nazionale e membro del partito Renaissance di Emmanuel Macron, ha infatti presentato un disegno di legge che prevede quella che definisce una moratoria di cinque anni, a partire dal 2025. In sostanza tutti gli operatori in possesso di regolare licenza in questo lasso di tempo potranno offrire sulle proprie piattaforme online anche i giochi da casinò.

Al termine dei cinque anni – quindi in sostanza dal 2030 – il mercato potrà essere aperto anche agli altri operatori interessati, che ovviamente dovranno ottenere la licenza francese. In sostanza questo meccanismo, chiarisce lo stesso Latombe, consentirebbe a tutti – giocatoti e operatori, a terra o online che siano – di adattarsi in modo più graduale al cambiamento.

 

I casinò online in Francia ci sono lo stesso

In realtà, non sarebbe corretto che i giocatori francesi non abbiano mai visto un casinò online. È vero che la regolamentazione francese è molto rigida e consente agli operatori di gioco di offrire online solo scommesse ippiche e sportive. Ma chi ha voluto aggirare il divieto si è rivolto agli operatori offshore.

E, come sempre avviene in questo casi, si è formato un ricco mercato parallelo. Secondo il disegno di legge infatti tutte le misure adottate per fermare gli operatori illegali vengono facilmente aggirate. La regolamentazione a questo punto – secondo Latombe – sembra l’unica soluzione per offrire maggiori garanzie ai giocatori francesi.

 

Un occhio di riguardo per i casinò fisici e per i bookmaker online

Il disegno di legge ammette anche che uno degli obiettivi è di proteggere le case da gioco fisiche. La Francia ne conta circa duecento, disseminate soprattutto nelle località turistiche. “Se si decidesse di aprire il mercato subito e senza passaggi intermedi, si sconvolgerebbe l’assetto normativo, si rischierebbe di indebolire sia l’industria nazionale dei casinò, sia l’equilibrio economico dei Comuni in cui le case da gioco si trovano” si legge nella relazione del disegno di legge. “E questo potrebbe avere ripercussioni devastanti anche per l’occupazione”.

Ma si pensa anche di tutelare gli operatori del gioco online. I cinque anni prima dell’apertura totale consentirebbero loro di sviluppare adeguatamente la propria offerta, prima di entrare in competizione con i grandi player internazionali.

Gioel Rigido