Svezia, il mercato illegale attrae quasi un terzo dei giocatori
Svezia, gli accessi ai siti illegali sono in continuo aumento, tanto che in appena quattro anni – ovvero da quando il mercato è stato regolamentato nel 2019 – sono cresciuti di dieci volte. E il mercato illegale ogni anno genera ricavi che vanno dai 3,4 ai 6,7 miliardi di corone (tra i 300mila e i 585mila euro) grazie alle operazioni condotte in Svezia.
A lanciare l’allarme è la ATG, compagnia che fino a qualche tempo fa gestiva il monopolio delle scommesse ippiche, e che adesso opera nel libero mercato dell’online. L’Aktiebolaget Trav och Galopp da un paio di anni monitora con attenzione cosa succede nel settore, e “I dati dell’ultimo trimestre sono preoccupanti” commenta il Ceo Hasse Lord Skarplöth, “e indicano che una percentuale significativa di giocatori svedesi ha problemi di dipendenza causati da operatori illegali“.
Lo scontro sull’inasprimento fiscale
Il dato sugli accessi è al centro di un aspro dibattito da qualche mese. A settembre infatti il governo svedese ha depositato una proposta per aumentare il prelievo fiscale – intende portare l’aliquota dal 18 al 22%. E ha spiegato non solo che il mercato è ormai in grado di sostenere un simile inasprimento, ma anche che consentirà anche di raggiungere una canalizzazione del 90%.
Viene da pensare che il governo voglia usare una parte del maggior gettito per finanziare le misure contro il gioco illegale. E per la cronaca, l’aumento porterà nelle casse dello stato 540 milioni di corone in più ogni anno (circa 50 milioni di euro).
Gli operatori però non sembrano della stessa idea. Gustaf Hoffstedt, segretario generale della BOS – l’associazione che riunisce gli operatori dell’online – ha esplicitamente invitato il governo a tornare sui propri passi. “Forse il governo non ha capito che tipo di mercato dirige, e quanto fragile sia l’equilibrio su cui si regge”.
In tre mesi, un milione di accessi ai siti illegali
Adesso, l’ATG ha pubblicato il report sul terzo trimestre dell’anno, e scrive che il mercato legale ha un livello di canalizzazione che oscilla tra il 70 e l’82%. Il che vuol dire che il mercato illegale ha attratto tra il 18 e il 30% dei giocatori.
Gli operatori illegali hanno totalizzato più di un milione di accessi da parte di giocatori svedesi. C’è un dato positivo, ovvero che nel trimestre precedente gli accesi avevano raggiunto gli 1,5 milioni, e quindi nel giro di pochi mesi c’è stato un calo sensibile. Ma il dato che l’ATG mette in risalto è che nel 2019, il conteggio si fermava a 100mila, appunto una cifra dieci volte più piccola.
Illegale quasi la metà del mercato dei casino games
Sempre il report mette in evidenza che, nel caso delle scommesse, i livelli di canalizzazione sono abbastanza alti: vanno dal 78 all’88%. Per i casinò online invece la canalizzazione scende sensibilmente, si attesta tra il 59 e il 74%.
Inoltre, secondo la ATG, i livelli di spesa sui siti illegali sono nettamente più elevati che su quelli legali. E questo porta a credere che quasi la metà del mercato dei casino games sia controllato da operatori senza licenza.
La compagnia svedese oltretutto fa nomi e cognomi degli operatori senza licenza. Due compagnie – la Infiniza Limited e la North Point Management Ltd – attraggono circa il 60% degli accessi. E dei 20 siti di gioco che hanno il maggior traffico, nessuno compare nella blacklist del regolatore svedese. Anche su questo probabilmente c’è da lavorare.