Fagioli nei guai per delle scommesse. Rischia 3 anni di stop
Nicolò Fagioli finisce nei guai per una vicenda legata a delle scommesse illegali. Il centrocampista 22enne – astro nascente della Juve e speranza della Nazionale – bisogna subito dire che non è assolutamente coinvolto in casi di match-fixing, che renderebbero la vicenda molto più inquietante. Ma in ogni caso rischia una pesante squalifica da parte della FIGC, si parla di uno stop di almeno tre anni.
La legge punisce chi gioca su siti illegali
Tutto nasce da un’indagine – condotta dalla Procura di Torino – su alcuni operatori illegali delle scommesse. In sostanza gli inquirenti hanno cercato di ricostruire il giro di affari di alcuni bookmaker online privi che raccolgono gioco in Italia nonostante non abbiano la concessione dell’ADM. Gli investigatori della squadra mobile hanno cercato di ricostruire gli accessi e le scommesse accettate da questi portali, e così sono anche riusciti a risalire ad alcuni degli utenti. Tra questi è spuntato anche il nome di Fagioli.
Ora, il comportamento che avrebbe tenuto Fagioli – è bene usare il condizionale, visto che le indagini sono in corso – è illegale di per sé. La legge italiana punisce chiunque – atleta o semplice cittadino – giochi su dei siti illegali, ma non è questo l’aspetto più preoccupante. Le pene sono tutto sommato contenute, è previsto l’arresto fino a tre mesi, ma chiaramente per il centrocampista bianconero si tratta di un’ipotesi piuttosto improbabile. E poi c’è una sanzione fino a 516 euro, che per Fagioli non dovrebbe essere un problema.
Per Fagioli la preoccupazione maggiore è la giustizia sportiva
Per il giocatore il risvolto più pericoloso della vicenda è un’eventuale condanna da parte della FIGC. L’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva vieta infatti “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”.
Vietata quindi qualunque forma di scommessa, sia sui circuiti legali che su quelli non autorizzati. Ma gli eventi su cui calciatori, dirigenti e staff non possono piazzare puntate sono quelli organizzati dalle federazioni calcistiche. Se un calciatore piazza una giocata su una corsa automobilistica o su una partita di volley non c’è alcun problema. Questo perché il Codice di Giustizia punta a difendere la credibilità delle competizioni. A evitare che possano sorgere dubbi sui risultati conseguiti in campo. E per falsare una partita, non è necessario alterare il risultato finale. Basta tirare la palla in calcio d’angolo nel minuto giusto, per gettare un’ombra pesante su una partita.
Il giocatore si è autodenunciato
Anche per questo le sanzioni della giustizia sportiva sono nettamente più pesanti. Le ammende partono da 25mila euro, ma anche qui non è l’aspetto economico quello più preoccupante. Il problema vero è una eventuale squalifica che non sarebbe inferiore a tre anni. Per questo lo stesso calciatore ha deciso di collaborare fin da subito, e anzi ha avvisato egli stesso la Procura Federale. Lo ha fatto addirittura il 30 agosto scorso, ed è stato già ascoltato. Va detto che la Procura della FIGC era stata informata anche da quella di Torino.
I legali di Fagioli intanto garantiscono che il giocatore sia tranquillo. “Il nostro assistito sta affrontando con responsabilità la vicenda, in un’ottica di massima trasparenza e collaborazione con l’Autorità giudiziaria ordinaria e sportiva, come dimostra il fatto di essersi attivato per primo e tempestivamente nei confronti della Procura Federale. Nicolò è sereno ed è massimamente concentrato sulla Juventus e sul campionato”.