Malta blinda bookmaker dalle cause intentate dai giocatori
Malta serra i ranghi per proteggere gli operatori del gioco online – che hanno licenza rilasciata da La Valletta – dalle cause che hanno subito all’estero. Il Parlamento ha infatti approvato un disegno di legge, il numero 55, che vieta ai giudici nazionali di dare applicazione alle sentenze emesse di tribunali civili di altri Paesi, e la norma vale solo nel caso del gioco online. Gli enti regolatori degli altri Stati però sembrano pronti a dare battaglia, e già hanno chiesto alla Commissione Europea di intervenire sostenendo che una simile normativa sia in contrasto con il diritto comunitario.
I giudici condannano gli operatori a risarcire in giocatori
Il problema è che alcuni degli operatori maltesi – spesso dei veri e propri colossi del settore – per lungo tempo hanno raccolto, e magari continuano a raccogliere, gioco anche in dei Paesi UE dove non hanno licenza. I Tribunali di questi Stati hanno spesso giudicato questa attività come del tutto illegale, e hanno quindi riconosciuto che i giocatori avevano diritto a farsi restituire le somme che avevano perso. E hanno condannato gli operatori a rimborsare somme che vanno dai 20 ai 30mila euro a ciascun giocatore.
Sentenze del genere sono state emesse soprattutto in Austria e in Germania. Vienna ha costituito un monopolio sul gioco online. A Berlino per lungo tempo il gioco su internet era vietato; la liberalizzazione ha riguardato le scommesse per prime e solo di recente ha interessato anche i casino games. Sul settore però pesano ancora fortissime restrizioni.
I giudici di questi Paesi hanno fatto leva sulla decisione della Commissione UE di chiudere le procedure di infrazione che riguardavano il gioco online. In sostanza nel 2017 Bruxelles ha riconosciuto che nel caso del gioco ciascuno Stato membro aveva una propria sensibilità, non si poteva pretendere quindi che i mercati venissero liberalizzati.
Il giocatore che ottiene una sentenza del genere ha però poche speranze di mettere le mani sul risarcimento. C’è da dire che alcuni operatori – ad esempio Entain – hanno accettato spontaneamente di pagare il dovuto, negli altri casi tuttavia l’iter è molto più complicato. Se la compagnia ha sede a Malta, il giudice austriaco o tedesco non può disporre pignoramenti o sequestri. Il giocatore si deve per forza di cose rivolgere a un giudice maltese per ottenere un provvedimento esecutivo.
Per Malta, le compagnie possono offrire gioco in tutta l’UE
Visto che le somme in gioco hanno un certo rilievo, alcuni giocatori hanno deciso di sobbarcarsi gli oneri legali, e si sono rivolti a degli studi legali maltesi. La notizia si è presto diffusa, e ha spinto altri giocatori a intraprendere la stessa strada. Questo filone sembra ormai un fiume in piena, tanto che un singolo studio legale afferma di rappresentare oltre 1.500 giocatori, i quali complessivamente hanno diritto a un rimborso di 40 milioni di euro.
Ce n’è a sufficienza per mettere in ginocchio il settore maltese, e la legge appena votata dal Parlamento serve proprio a porre un freno. Il governo maltese inoltre che il principio di libera circolazione dei servizi consente a chi ha licenza maltese di operare anche negli altri Paesi comunitari. La nuova legge pone comunque delle condizioni, anche se non sembrano così forti. I giudici maltesi non possono dare esecuzione alla sentenza straniera se l’operatore ha offerto servizi di gioco compresi nella licenza maltese. E la sentenza estera in generale non può pregiudicare la fornitura di servizi di gioco.
Gli altri Stati però non sembrano affatto d’accordo, e c’è già chi definisce questa legge un sotterfugio. Alcuni hanno scritto alla Commissione Europea sostenendo che il disegno di legge 55 violi il regolamento Bruxelles I che riguarda proprio l’esecuzione delle sentenze civili.