Danimarca, il regolatore usa Facebook contro l’illegale
Danimarca, l’ente regolatore del gioco – lo Spillemyndigheden – stringe una partnership con Facebook per contrastare il gioco illegale su internet. Inoltre, sta già lavorando a una collaborazione analoga con Google, e a quanto pare non intende fermarsi.
“Vogliamo siglare quante più partnership del genere con i colossi del web – spiega lo stesso regolatore – intendiamo intervenire ovunque stia dilagando il gioco illegale”. Anche perché alcuni operatori non autorizzati sembrano completamente senza scrupoli, visto che puntano quegli utenti che hanno problemi con il gioco, e stanno cercando di risolverli.
È record di siti senza licenza chiusi, ma il mercato illegali non sta crescendo
Da quando nel 2012 il gioco online è stato legalizzato in Danimarca, lo Spillemyndigheden ha dato vita a una lotta senza quartiere per combattere gli operatori senza licenza. L’anno scorso ha avviato una vasta attività di intelligence con il supporto dell’unità anti-frode della agenzia delle entrate danese.
Tutto questo impegno sta producendo senza dubbi dei frutti, nel 2022 sono stati oscurati 82 siti illegali, di gran lunga il livello più alto mai raggiunto. Nel 2021 – cui spettava il precedente record – ne erano stati chiusi “solo” 55. Questo aumento esponenziale non va però frainteso. “Si potrebbe pensare che le dimensioni del mercato non autorizzati stiano crescendo” ha commentato lo stesso ente regolatore. “In realtà questi numero sono il frutto di questa attività mirata”.
Il gioco illegale corre su Facebook e Google
Grazie a queste operazioni, l’autorità scoperto che molto spesso Facebook viene utilizzato – suo malgrado – per canalizzare i giocatori verso i siti di gioco senza licenza. Il regolatore ha individuato infatti una serie di gruppi creati apposta per aiutare gli utenti danesi a aggirare le regole. L’accordo con il celebre social media serve proprio a chiudere questi gruppi ribelli e a oscurare i post incriminati.
Il gioco nero punta anche chi si è iscritto l sistema di auto-esclusione
Allo stesso modo, anche Google molto spesso diventa involontariamente uno strumento dei malintenzionati. Ospita infatti pubblicità, più o meno esplicite, di operatori senza licenza, o non filtra i domini non autorizzati nelle ricerche.
E ancora, anche una serie di siti di affiliazione – secondo quanto sostiene sempre lo Spillemyndigheden – sono soliti dirottare gli utenti verso siti senza licenza. Peraltro, alcuni puntano quegli utenti che si sono iscritti nel sistema di autoeslcusione danese – il ROFUS – con messaggi e post del tipo “Come giocare senza ROFUS”. Per rafforzare i controlli, l’ente regolatore ha anche invitato tutti i cittadini danese a segnalare – anche con dei video – i siti e le attività di promozione illegali.