Paesi Bassi: stop al cashback, è un incentivo troppo forte
Stop al cashback nei Paesi Bassi. L’ente regolatore del gioco, il KSA, ha infatti inviato una comunicazione a tutti gli operatori dell’online, invitandoli a disattivare questa opzione. E ha bollato il cashback come una forma di pubblicità illegittima, visto che rappresenta un invito eccessivo a continuare a giocare.
Come funziona il cashback
Con il cashback, in sostanza, il bookmaker consente al giocatore di “ritirarsi” prima che la mano o l’evento si concluda, e offre una somma di denaro per annullare la puntata. In alcuni casi la cifra può corrispondere a una vincita, magari di piccola entità. Nella maggior parte dei casi è inferiore alla puntata. Il giocatore insomma recupera almeno una parte della posta. Se le cose non stanno girando esattamente per il verso giusto, può essere una buona via di uscita.
Il cashback è arrivato giusto qualche settimana fa anche in Italia. Da noi è stato applicato alle sole scommesse, ma all’estero è moto diffuso anche in altri giochi online. Solitamente in questi casi si tratta di un rimborso delle somme che il giocatore ha perso. Ogni operatore offre la propria formula, e fissa delle condizioni particolari.
Per il KSA è un rischio non solo per i giocatori vulnerabili
Per il KSA il problema è che alla fine il cashback è un incentivo troppo forte che porta gli utenti a giocare sempre più. “Se l’operatore offre un bonus al giocatore per permettergli di recuperare parte della puntata, lo spinge a assumere più rischi. Inoltre, il bonus può ridurre la percezione del rischio, soprattutto tra i giocatori vulnerabili”.
Ma secondo l’ente regolatore, questa opzione rappresenta un rischio anche per chi non ha una dipendenza o non è a rischio. “Può spingere a intensificare il comportamento di gioco, visto che il timore di perdere denaro non ha la stessa forza deterrente. Si riduce quindi la sensazione di rischio che produce il prendere parte a un gioco d’azzardo. Alla fine anche il giocatore che gioca per puro intrattenimento viene spinto a puntare somme più elevate e a farlo con una maggiore frequenza”.
L’ente regolatore ha chiesto agli operatori di rispondere per mail entro il 5 dicembre. Dovranno confermare infatti di aver interrotto qualunque offerta del genere.