Anche la Spagna stoppa la pubblicità del gioco

Anche la Spagna stoppa la pubblicità del gioco

Notizie dal mondo
  • Il Governo spagnolo aveva annunciato da tempo che voleva assestare un giro di vite alla pubblicità del gioco
  • Le restrizioni riguardano solo i casinò online e le scommesse, nessun limite invece per le lotterie
  • Per l’Egba questa disparità di trattamento è discriminatoria e potrebbe essere contraria al diritto comunitario
  • E anche il mondo sportivo protesta, a iniziare dalla Liga, che rischia di perdere contratti milionari

 

Spagna, arriva il tanto annunciato giro di vite sulla pubblicità del gioco, non senza polemiche, visto che gli operatori che investono maggiormente per reclamizzare i propri prodotti – sostanzialmente le due lotterie, la Once e la statale Salae – non subiranno alcun tipo di limitazione. Il dibattito sulla pubblicità del gioco si è aperto in diversi Paesi: dopo che l’Italia per prima ha adottato un divieto totale, anche altri Stati come il Belgio, e addirittura la Gran Bretagna – dove il mercato del gambling ha radici storiche – stanno pensando di imporre delle restrizioni. La Spagna poi ha dato un’improvvisa accelerazione nei mesi scorsi, spiegando che il numero di spot era eccessivo e rischiava di provocare un’impennata delle dipendenze. In realtà, si è scoperto poi, il numero dei giocatori a rischio è uno dei più bassi d’Europa, ma il Governo è andato avanti lo stesso, e adesso ha pubblicato un regio decreto con cui adotta pesanti limiti.

 

Le restrizioni riguarderanno appunto solamente le scommesse sportive e i casinò online, la misura principale consente di trasmettere spot pubblicitari – per televisione, radio, e su Youtube – solo in una fascia oraria estremamente ristretta, tra l’1 e le 5 di notte. Gli operatori inoltre non potranno più nemmeno ingaggiare atleti e vip come testimonial e i contratti già in corso cesseranno dal 1 aprile prossimo. Stop anche ai contratti di sponsorizzazione di club sportivi, quelli in essere termineranno alla fine della stagione. E questo vuol dire che una buona fetta delle squadre della Liga saranno costrette a cambiare sponsor di maglia. I contratti pubblicitari firmati con i media termineranno il 1 maggio, dopo questa data gli operatori potranno promuovere i prodotti di gioco solo sulle proprie piattaforme. Potranno utilizzare anche i social media, a patto però che adottino degli strumenti per impedire l’accesso ai minori. I bonus che solitamente vengono utilizzati per attrarre nuovi utenti, poi, potranno essere accreditati solamente a chi ha già effettuato almeno tre depositi. Particolarmente salate le sanzioni per chi viola le norme, vanno da 100mila e 1 milione di euro.

 

La reazione delle associazioni di settore non ha tardato a arrivare. La Jdigital, l’associazione degli compagnie spagnole che offrono gioco online, ha provato a spiegare che lo stop alla pubblicità non tutelerà minimamente i giocatori, anzi al contrario li spingerà verso dei siti non autorizzati che non offrono alcuna garanzia. Contro il pacchetto di misure si è schierata anche l’Egba, l’associazione europea che riunisce le compagnie di giochi e scommesse, e non ha usato mezzi termini per commentare le nuove regole: “La scelta di riconoscere alle lotterie un’esenzione è discriminatoria nei confronti delle compagnie private, e dal momento che riconosce dei privilegi a alcuni operatori, sembra in conflitto con il diritto comunitario”. E quindi ha snocciolato una serie di numeri per dimostrare che questa distinzione non solo non ha alcun fondamento, ma lascia liberi proprio quei soggetti che dovrebbe colpire: “Le lotterie assicurano il 65% dei ricavi del mercato spagnolo dei giochi e effettuano il 34% degli investimenti pubblicitari, il che fa di loro le compagnie che spendono maggiormente in campagne di marketing“. Inoltre ha citato la ricerca “Juego y Sociedad 2020” pubblicata a settembre dall’Università Carlos III di Madrid da cui emerge che – nonostante il gioco sia un’attività estremamente diffusa nella penisola iberica, con l’84,9% dei cittadini che gioca almeno una volta all’anno – il tasso di soggetti patologici è di appena lo 0,3%: “uno dei più bassi al mondo”. Così, il segretario generale dell’associazione Maarten Haijer ha invitato “Il Governo Spagnolo a riconsiderare quanto prima queste misure”. E ha aggiunto: “L’Egba sostiene la pubblicità responsabile, ma l’obiettivo e la natura di queste restrizioni non hanno alcuna giustificazione e non poggiano su nessun fondamento, a iniziare dal numero relativamente basso di giocatori problematici”.

 

Alberto Garzón, il Ministro del Consumo spagnolo che ha patrocinato la legge, non sembra però voler arretrare di un passo. Anzi, in più occasioni ha difeso la nuova legge, sostenendo che la situazione che si era creata era una vera e propria “giungla”. Il Ministro ha comunque ammesso che i dati sulle dipendenze non sono affatto preoccupanti, ma in sostanza ha affermato di voler agire per tempo, visto che comunque “la pubblicità è una forte attrattiva”. Inoltre, ha spiegato che la pandemia e i lockdown rischiano di rendere il quadro ancora più pericoloso. E ancora, ha difeso la decisione di esentare le lotterie, “Non avrebbe avuto senso imporre anche a questi giochi le stesse misure. La natura di questi prodotti è completamente diversa”.

 

Intanto, però, del giro di vite ne risentiranno i media e le squadre sportive. Per gli editori, il settore del gioco nel 2019 ha garantito investimenti per 145,6 milioni di euro. Per lo sport invece basti ricordare che la Liga per prima ha sempre accolto a braccia aperte gli sponsor del gioco. Ben sette squadre su venti (Alavés, Cádiz, Granada, Levante, Real Betis, Sevilla e Valencia) hanno come sponsor di maglia un bookmaker, ma poi praticamente tutte hanno altre tipologie di contratti con gli operatori, come mette in evidenza un report di GMLS. E la Liga – secondo la quale i team potrebbero perdere in totale fino a 80 milioni di euro – sta cercando da mesi di trovare una soluzione con il Governo, puntando anche sul fatto che l’emergenza Covid ha pesantemente minato le finanze delle squadre spagnole.

Gioel Rigido